Non ho tempo!
Quante volte abbiamo detto questa frase o l’abbiamo sentita pronunciare da chi ci è vicino?
Uno dei problemi più rilevanti per noi donne e uomini moderni è quello di trovarci pian piano immersi in uno stile di vita che non ci permette di avere il controllo sulla nostra risorsa più preziosa: il tempo.
Considerando le numerose richieste di aiuto che arrivano nel mio studio a causa del cosiddetto stress, posso dire con certezza che una certa sensazione di “apnea” affligge tantissime persone che si trovano ad affrontare una vita fatta di corse, di rinunce e di impegni che non sempre si possono scegliere.
Slalom via via più complessi vengono organizzati per rispondere alle richieste di un mondo ogni giorno più veloce, mentre le nostre esigenze profonde giacciono inascoltate e arrese sul fondo della nostra consapevolezza.
Ma è davvero questa la realtà delle cose?
Non abbiamo davvero il giusto tempo necessario per fare le cose a cui teniamo, o è solo una delle tante idee di cui la nostra mente si è gradualmente convinta?
Il tempo che abbiamo e il tempo che gettiamo dalla finestra
Se facciamo un piccolissimo esperimento e annotiamo su un foglio bianco tutte le ore che passiamo giornalmente al telefono o sui social, allora ci accorgiamo che non è proprio il tempo a mancarci, ma qualcosa di diverso.
Il mio i-phone ne è testimone ogni settimana, nel momento in cui mi consegna il resoconto della mia attività senza neanche chiederlo: un mucchio gigantesco e sterile di ore perse.
“Si ma io con il telefono ci lavoro!” “Quante volte mi fermo a scrivere sul telefono perché sono ispirata, mica sempre ho il PC dietro!” “Forse nel cumulo di ore si calcolano anche gli audiolibri…”
Stupidaggini!
Se avessi telefonato meno a caso, o se avessi tolto certe App dal dispositivo, potrei affermare di aver usato in modo produttivo uno strumento tecnologico utilissimo. Ma mi sono guardata bene dal cancellare i social dal mio cellulare!
E se poi mi venisse un’irrefrenabile desiderio di postare proprio quella meravigliosa, originalissima foto del mare d’inverno, uguale agli altri ottocentottantottomila flutti ostiensi immortalati dal Marzo 2020 ad oggi? Come poter frenare l’entusiasmo fino a casa?
Questo pensavo, fino a pochissimi giorni fa.
Non sapevo che stavo per cambiare idea, grazie ad un bellissimo “incontro” che mi attendeva sul cammino…l’incontro con un libro speciale!
Prima di leggere “Riconquista il tuo tempo”, di Andrea Giuliodori, non mi ero mai scervellata troppo per capire come stavo impiegando la mia giornata, tanto… in qualche modo dovevo far passare queste 24 ore che ho a disposizione ogni giorno!
Così, programmavo le attività necessarie e poi trascorrevo in maniera un po’ casuale quelle piccole quantità di tempo “avanzate” tra un impegno e l’altro.
A chi non è successo di tirar fuori il cellulare sui mezzi, o nella sala di attesa di un medico, o anche solo mentre si fa la fila alla cassa del supermercato?
Il paradosso in cui ci troviamo a vivere, dunque, è molto particolare: pensiamo di non avere tempo per fare ciò che ci piace perché siamo presi dalle corse verso i nostri impegni, ma poi, per sopire l’insoddisfazione che ci deriva dal non fare ciò che amiamo, perdiamo minuti e ore sui social, illudendoci di avere davanti a noi un tempo infinito.
E così ci troviamo a dire che passeremo “dopo” a salutare quell’amico, che visiteremo “poi” quel posto in cui vogliamo andare da tempo, che faremo “più tardi” quell’attività che ci fa sentire vivi.
“Dopo”, “poi”, “più tardi”. Le parole trappola dove cadono i nostri desideri
Ci capita spesso di pensare e dire queste parole: “dopo”, “poi”, “più tardi”, “più in là”, rimandando ad un momento idealmente più favorevole ciò che vogliamo realizzare o anche solo sperimentare.
Lo facciamo finché quel “dopo” diventa “domani”, quel “domani” diventa “durante il week end” o “quando avrò le ferie”, quel “quando avrò le ferie” diventa “quando andrò in pensione”.
“Se” andrò in pensione.
Il mio amato patrigno aveva rimandato alla fine della sua carriera lavorativa uno dei suoi più grandi desideri: fare un fantastico giro della Sicilia con la sua barca a vela.
Quel “poi”, però, non è mai arrivato, perché la morte ce lo ha strappato via in pochi mesi, qualche metro più in là del raggiungimento di quell’agognato traguardo.
Per fortuna il nostro “Capitano” (così lo chiamavamo quando volevamo affettuosamente prenderlo in giro) era un tipo che sapeva vivere al meglio anche ogni singolo momento della sua quotidianità, che si trattasse di verniciare la chiglia della sua “Estimada”, di far assaggiare un cibo nuovo alla mia bimba, o anche solo di ammirare la magia del tramonto seduto sulla sua terrazza.
A me però quel suo sogno, quel veleggiare verso Noto, è sempre rimasto nel cuore, come una delle tante gemme cadute dal mio susino ancora chiuse, spazzate via da uno scirocco beffardo.
La gestione del tempo è un tema essenziale, che tocca la vita di ognuno di noi e non ha senso rimandare al capolinea le decisioni che ci servono oggi, adesso, per godere di una vita piena e felice.
Come riconquistare il nostro tempo: un occhio alla consapevolezza e uno alle cattive abitudini
Riconquistare il nostro tempo non è un’impresa semplice, specialmente se siamo preda di cattive abitudini e se non abbiamo piena consapevolezza delle conseguenze che possono avere anche piccole azioni sul nostro futuro.
Ma come fare a contrastare l’inconsapevolezza e le abitudini dannose?
È davvero possibile iniziare a vivere tenendo a mente che il nostro tempo sulla Terra è limitato e, grazie a questa cognizione, riuscire ad allargare ogni singolo attimo della nostra esistenza?
Da mamma e da libera professionista so quanto sia difficile cambiare le nostre giornate e so quanta fatica costi fare “tutto ciò che serve” incastrandolo a “tutto ciò che ha valore” per noi stesse.
La vita di una mamma è un percorso fra ostacoli di ogni tipo e rimanere focalizzate sui nostri obiettivi è una prova che non sempre si riesce a superare con successo, o comunque, con l’idea di aver fatto tutto bene.
Le sensazioni che accompagnano le gioie della maternità sono spesso contrastanti e non tutte gradevoli.
Le emozioni spiacevoli si vanno ad aggiungere, come peso extra, al fardello delle responsabilità e dei doveri che ci piovono addosso da un momento all’altro.
Le mamme che incontro nel mio studio riportano spesso vissuti di:
- frustrazione, per non riuscire a vedere i risultati di tutti gli sforzi fatti.
- solitudine, per non essere "viste" nella loro fatica.
- rabbia, per non avere la possibilità di rigenerarsi a dovere.
- senso di colpa, per aver necessariamente tolto qualcosa a qualcuno
Molto spesso, quel qualcuno siamo noi stesse.
Per anni, dopo la nascita dei bambini, mi sono trovata solo a reagire a quanto accadeva intorno a me, cercando di ritagliare con le unghie e con i denti lo spazio per la mia passione, l’hip hop, o quello necessario a passare un po’ di tempo spensierato con i miei amici.
Il sogno di realizzare dei progetti miei, di esplorare altri ambiti e quello di crescere come professionista rimanevano, però, a prendere muffa nell’armadietto dei pannolini prima, e dei libri scolastici poi.
Come fare, dunque, per uscire dal frullatore in fretta e senza dannosi strascichi emotivi? Come possiamo riconquistare il nostro tempo?
Riconquistare il nostro tempo in modo semplice e senza troppi sacrifici: ecco come ho fatto spazio al cambiamento
Un giorno, per caso, mi sono imbattuta in uno degli articoli di EfficaceMente che parlava della gestione del tempo e ho capito che non era il tempo a mancarmi.
Il mio problema non era nel "quanto” ma nel “come” e, per l’esattezza, nel modo in cui gestivo me stessa in relazione ai preziosissimi 86.400 secondi che avevo a disposizione ogni giorno della mia vita.
“Non cambierai mai la tua vita finché non cambierai qualcosa che fai quotidianamente”
Andrea Giuliodori
Non era vero che mi mancava il tempo, ciò che dovevo imparare era a gestire meglio me stessa rispetto al tempo che avevo a disposizione.
Per arrivare a dar corpo ai miei desideri, dovevo agire su me stessa, e per farlo dovevo migliorare la mia organizzazione!
Le sfide con i pargoli e gli eventi difficili incontrati durante il corso della vita avevano allenato la mia elasticità e nutrito la mia resilienza, ciò che mi mancava era reinserire la pianificazione e l’organizzazione nella mia quotidianità, esattamente come avevo fatto all’università e dopo, durante la specializzazione.
Dovevo rispolverare quei ricordi sfumati di me che avevo appeso come vecchi quadri nella cameretta dei bambini e imparare nuove strategie e tecniche dal migliore blog in circolazione, quello di Andrea Giuliodori, che ha fatto del “Time management” il suo cavallo di battaglia.
Dopo aver letto gran parte del materiale presente sul blog, mi sono finalmente avventurata nel libro “Riconquista il tuo tempo”, che ho letto in un soffio.
“Riconquista il tuo tempo. Vinci le distrazioni, riprendi il controllo delle tue giornate e migliora la tua vita”
Questo libro di Andrea Giuliodori è un testo che consiglio veramente a tutti, poiché cambia in maniera radicale e permanente il modo di vedere noi stessi rispetto alla dimensione “tempo”.
Già nel primo capitolo, grazie all'immagine dello "schermo magico", ti senti trasportare verso un bellissimo viaggio, quello attraverso la scelta e la costruzione della versione migliore di te stesso.
La lettura è scorrevole, le teorie e gli esperimenti vengono spiegati in modo semplice e chiaro, tanto che sono arrivata alla fine del libro in un paio di giorni, semplicemente, come consiglia il libro, rinunciando per alcuni giorni alla lettura delle notizie sui social.
La curiosità mi ha guidata pagina dopo pagina, i capitoli sono letteralmente volati compiendo gli esercizi e la lettura mi ha lasciato addosso quella magica sensazione di pienezza che ti regala il tempo trascorso “bene”.
Attraverso il procedere dei capitoli ho riflettuto a fondo su ciò che è meritevole di attenzione nella mia vita e ciò che invece succhia solo tanta energia senza dare niente in cambio.
In più, ragionando sulle evidenze scientifiche e sulla mia quotidianità, ho capito l’importanza di inserire dei comportamenti alternativi nella mia routine.
Da professionista della salute mentale, e da mamma, ho particolarmente apprezzato la sezione dedicata alle conseguenze negative di un utilizzo sbagliato della tecnologia e dei social sul nostro benessere.
Come donna che fa tante cose contemporaneamente… il capitolo dedicato al falso mito del multitasking mi ha davvero entusiasmata!
Adesso so come recuperare la risorsa più importante: il mio tempo.
Ciò che devo fare è solo mettere in pratica, con costanza, quanto appreso. E se voglio farlo è meglio che io inizi da subito, oggi, togliendo le App dei social dal telefono, dedicando ad essi il giusto spazio e scegliendo con cura ogni giorno le persone e le attività alle quali donare il mio tempo.
Vorrei chiudere questo articolo con un proverbio che per me è di grande impulso per guardare al futuro:
“Qual è il momento migliore per piantare un albero?
“Vent’anni fa.”
“Qual è il secondo momento migliore?
“Oggi”
Antico proverbio cinese
Costruire una versione migliore di noi è possibile, il primo passo da fare è ora.
Buona lettura!