L’ordinanza che chiede ai cittadini italiani di restare a casa è scattata già da diversi giorni in tutto il paese e Roma è una città che, come tante, si prepara ad affrontare l’emergenza. Dal punto di vista psicologico non è facile affrontare una crisi di tale entità, con tutte le conseguenze che il Coronavirus ha portato nello sconvolgere le abitudini nelle vite di tutti noi. Da ciò che leggo sui social, e da quello che vedo dalla mia finestra, emerge una grande difficoltà generalizzata nello scegliere di stare a casa fermi, come se il messaggio di pericolo non riuscisse a passare dalla nostra ragione alla nostra coscienza.
Di essere “a rischio vita” lo abbiamo capito, ma è come se ci fosse un ostacolo immenso nel rinunciare alla nostra quotidianità e nel cambiare le nostre abitudini. Neanche una emergenza su scala mondiale e l’idea di lasciarci le penne riescono ad azzerare di botto tutti nostri comportamenti, e a metterci automaticamente su di un binario nuovo.
Credo che ci sia un gran bisogno di supporto psicologico per riuscire a mantenere la calma, per coltivare l’ottimismo e per poter acquisire un nuovo stile di vita. Come ben sappiamo, non è cosi facile cambiare, anche imponendocelo. Ce ne siamo accorti tante volte, quando abbiamo iniziato una dieta per perdere quei chili in più che ci creano un po’ di disagio, o quando abbiamo effettuato l'iscrizione in palestra, solo per vedere il tesserino ingiallire nel portafogli.
La volontà non basta
Per cercare di cambiare le nostre abitudini non basta volerlo, occorre anche tenere in considerazione quelli che sono i nostri desideri più profondi. Quanti di noi si conoscono abbastanza a fondo da sapere esattamente cosa desiderano dalla vita? Spesso ci affanniamo nel mondo cercando di ottenere questo e quello, senza essere pienamente coscienti della forza che ci spinge. Eppure, potremmo essere molto più potenti, se solo decidessimo di metterci quel pizzico di consapevolezza in più.
In questa situazione a metà fra il sogno e la veglia, con la città che sembra lo scenario di un film di fantascienza e le nostre case piene di “tutto”, il primo bisogno da soddisfare dovrebbe essere quello di vivere, e non quello di fuggire a destra e a sinistra. E invece… molti in bici con la famigliola sulla strada parco, altri fare la spesa ammassati, nonostante si rischi, oltre alla vita nostra e a quella di nonnina, un’infrazione al codice penale con l’eventualità non troppo remota di finire reclusi (al gabbio vero, stavolta!).
Sembra quasi che l’uomo moderno abbia perso la capacità di restare fermo in una stanza.
Prendere una pausa per poi ripartire. Quando riflettere diventa necessario a nutrire la nostra forza
Ora come non mai, per molti di noi, sarebbe necessario fermarsi e provare a spogliarsi dei numerosi abiti che siamo costretti ad indossare per uscire nei vari contesti che fanno parte della nostra vita. Occorre mettersi in viaggio ed operare una vera e propria riscoperta di noi stessi. Il coronavirus è un nemico terribile, che ci auguriamo di non incontrare mai. Restare a casa è l’unico modo per difenderci e per proteggere la vita dei nostri cari. Abbiamo del tempo che possiamo riempire restando fermi, lamentandoci della reclusione e cercando ogni tipo di svago per riempire il buco di noia che si è aperto in noi stessi, o possiamo far fruttare questa pausa per capire qualcosa in più, per avviare una riflessione sulle nostre esistenze, sulle nostre relazioni e sui nostri bisogni più intimi, quelli che abbiamo dimenticato a causa delle ondate di doveri ed incombenze che travolgono ogni giorno la nostra vita “normale”.
L'importanza di farsi le giuste domande
Riflettere sulle nostre vite, porre a noi stessi le giuste domande potrebbe regalarci delle belle sorprese e metterci nella condizione di ripartire con più slancio, una volta superata la crisi.
Stiamo facendo una vita che ci soddisfa?
Il nostro lavoro, i nostri progetti, il modo in cui curiamo le relazioni sono in linea con i nostri valori più profondi?
Qual è la nostra missione nel mondo?
Che posto occupano i nostri desideri ?
Il Coronavirus ci mette di fronte alla nostra mortalità e ci spinge a fermare la corsa per riflettere sull’importanza di vivere in modo pieno e autentico ogni giorno della nostra vita.
Non possiamo sapere se andrà tutto bene, possiamo fare in modo di metterci tutta la nostra energia, affinché questo accada.