La quarantena dura ormai da un mese e gli effetti dell’isolamento sociale stanno già iniziando ad essere percepibili dalla maggior parte delle persone che la stanno subendo. Lo scombussolamento delle abitudini quotidiane e la sensazione di incertezza legata ad un futuro imprevedibile sono gli aspetti che hanno portato forse più scompiglio nelle nostre emozioni.
C’è chi è abbattuto perché ha dovuto abbandonare una routine ricca di soddisfazioni, chi invece non tornerebbe neanche dipinto alla vita precedente e apprezza ogni minuto di questa inaspettata pausa. In entrambe le situazioni, non sapere esattamente come andrà a finire e quanto durerà questo stop, può generare degli stati d’animo altalenanti e non sempre di facile gestione.
Leggere libri e articoli che trattano di psicologia o anche richiedere un colloquio con un professionista sono buoni antidoti contro gli effetti negativi della quarantena, e possono essere anche preziose abitudini da adottare nella “nuova vita” che ci aspetta una volta finito l’isolamento forzato. Vediamo insieme perché.
Gli effetti negativi dell’isolamento sul nostro umore
Esistono degli studi condotti durante diverse emergenze sanitarie accadute in passato che offrono un grande contributo nel mostrarci quali siano le difficoltà che nascono durante l’isolamento.
In che modo la conoscenza di questi studi può aiutarci? Apprendere da queste ricerche è molto utile poiché sapere come hanno reagito altre persone in una situazione simile a quella che stiamo vivendo, può indicarci delle strategie efficaci per prevenire gli effetti negativi sul nostro animo.
Problematiche di tipo psicologico, infatti, potrebbero nascere sia durante la quarantena, a causa della paura di contrarre il virus e per il conseguente isolamento forzato, sia nell’immediato periodo successivo, provocando disagio nel reinserirsi in una normale routine. Come difendersi?
Per riuscire ad evitare di farsi travolgere dalle emozioni spiacevoli occorre prendere coscienza di ciò che sentiamo “dentro” e di come reagiamo “fuori”.
Se ascoltiamo le nostre emozioni e se facciamo tutto quello che è in nostro potere per migliorare il nostro stato d’animo, saremo maggiormente preparati ad affrontare questo periodo difficile e a riemergere indenni dal muro dell’isolamento.
Agenti stressanti ed emozioni. Quali sono gli effetti immediati e a lungo termine della quarantena
La quarantena è un’esperienza molto spiacevole per chi la subisce. La separazione dalla maggior parte delle persone che fanno parte della nostra vita, la mancanza di libertà personale, l’inattività improvvisa alla quale siamo sottoposti, oltre a creare un disagio psicologico nell’immediato, possono portare degli effetti indesiderati anche molti mesi dopo.
Per questa ragione è estremamente importante cercare di capire come le emozioni si evolvono durante il corso della quarantena.
- In un primo momento l’attenzione generale della maggior parte di noi è stata assorbita dalla minaccia del contagio e da come riuscire a proteggerci dal virus: il primo grande agente generatore di stress in situazioni di pandemia è proprio la paura di essere contagiati. Questo è un tema molto importante e sembra essere legato a doppio filo con la quantità di informazioni che riceviamo dagli organi competenti. Più informazioni abbiamo, e più ci sentiamo forti e in grado di combattere il virus.
- La paura di essere infettati non si presenta da sola; in molti individui sono forti la preoccupazione legata al proprio lavoro e la paura di non poter garantire la sopravvivenza fisica delle proprie famiglie. Molte persone hanno già perso il proprio impiego e non sanno come sarà possibile riorganizzarsi in un futuro prossimo.
- Siamo tutti immersi in un clima di incertezza e nessuno sa come andrà a finire e soprattuto quanto durerà questo brutto frangente. Come esseri umani abbiamo un’innata tendenza a voler tenere sotto controllo gli eventi della nostra vita e questa esigenza viene improvvisamente messa in crisi di fronte a qualcosa di mai capitato prima.
- Se il futuro ci preoccupa, il presente non ci rassicura: la nostra quotidianità è completamente scombussolata dal crollo delle vecchie abitudini e dall’imposizione delle nuove regole che governano la nostra routine. È possibile che in questa fase di grande sconvolgimento, fase che può essere definita un vero e proprio “trauma” per il genere umano, possano affacciarsi in molti di noi delle emozioni nuove, impreviste e difficili da gestire. In questo momento di cambiamento c’è chi soffre perché è stato privato del proprio guscio di certezze e perché è in difficoltà a vivere una nuova normalità, e chi realizza d’un tratto che non tornerebbe mai ai ritmi frettolosi e “disumanizzanti” della vita precedente. C’è chi lavora troppo e vorrebbe riposare e chi si annoia e preferirebbe tornare al lavoro. C’è chi ha guadagnato all’improvviso una quantità di tempo enorme che non riesce a gestire e chi ha dovuto prendere un carico di lavoro talmente grande che non gli bastano le ore di luce. C’è anche chi, dall’ospedale, la luce del giorno non riesce a vederla da giorni.
Le emozioni sono amplificate dal fatto che tutte le azioni che prima erano semplici da realizzare adesso richiedono una programmazione e una cura dei dettagli insospettabile fino ad un mese fa, e anche solo uscire per far la spesa genera una quantità di stress molto potente. In questa situazione generale può verificarsi nel nostro animo un vero e proprio terremoto emotivo che può portare dal semplice alternarsi degli umori, fino a dei veri e propri attacchi di ansia.
Quanto incide la lunghezza della quarantena sul nostro umore? Alcuni dati
In alcuni studi svolti in passato emerge che la lunghezza della quarantena sia un elemento che incide in maniera significativa sulla produzione di effetti negativi nel nostro stato di animo. È stata infatti trovata una relazione tra il protrarsi dei giorni di isolamento e la produzione di sintomi psicopatologici. Nel caso dell’epidemia di Sars del 2003 gli esperti consigliavano di non prolungare l’isolamento oltre il prevedibile periodo di incubazione del virus, poiché le persone accusavano il fatto di avere un limite di tempo e poi di vedersi sfuggire la libertà sotto al naso, anche se la data slittava di pochissimi giorni. Questo è un dato che fa molto riflettere oggi, visto che siamo in quarantena ma non abbiamo un’idea precisa di quando tutto questo finirà. Potremo uscire quando non ci saranno nuovi contagi? Potremo abbracciarci quando saranno tutti guariti? Queste sono le domande che ci facciamo tutti e non avere direttive chiare potrebbe essere un elemento in grado di creare problemi nel breve e nel lungo termine.
In alcune ricerche svolte a seguito di altre emergenze sanitarie gravi come la Sars nel 2003 o l’ebola nel 2014 ed è stato descritto l’impatto psicologico che ha la quarantena sull’essere umano. Un articolo molto interessante narra come sia possibile ridurre queste sgradite conseguenze sulla psiche. Gli effetti negativi che possono interessare le persone tenute in quarantena sono molto variabili e comprendono sintomi da disturbo post traumatico, confusione, rabbia, stati ansiosi e depressivi. Anche il rischio di suicidio aumenta dopo un periodo prolungato di isolamento sociale, specialmente se a questo si aggiunge la perdita del lavoro.
I risultati delle ricerche passate dimostrano quanto sia importante agire da subito attivando le misure sanitarie utili alla prevenzione del contagio ma anche con un sostegno psicologico diretto a tutte le persone colpite dall’emergenza e a chi sta stravolgendo la propria vita per aiutare le persone più danneggiate.
Il sostegno psicologico può aiutare ad ascoltare, capire e accettare le nostre emozioni e anche ad apprendere delle strategie per mantenere uno stato d’animo armonico. Informarsi, leggere e studiare argomenti che aumentino la nostra competenza può essere un valido aiuto, come anche richiedere un colloquio on line con uno psicologo. A volte un semplice incontro basta per ritrovare la direzione e ripartire con più slancio. Questa sarà una lunga maratona e ci sarà bisogno di tutta la nostra resistenza psicologica.
Il “Video Pronto Soccorso Psico”: un'idea che nasce per aiutare in modo gratuito le persone
Per rendere migliore la qualità di vita delle persone colpite dall’emergenza, ho pensato di mettere a disposizione la mia professionalità, gratuitamente, per tutte le persone che sperimentano un disagio connesso alla diffusione del coronavirus.
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