“Un dolore vissuto insieme si dimezza, una gioia vissuta insieme si moltiplica”
Proverbio pop
Sono seduta in una trattoria di S. Lorenzo con Claudia, la mia compagna storica dell’Uni, e Danila, l’amica e collega che mi ha aperto l’universo della respirazione e delle meditazioni guidate.
Amo tornare in questo quartiere pieno di vita, colori, gente indaffarata e localini alla mano. Farlo con loro è un vero privilegio, gli scambi tra noi sono sempre di altissimo livello e profondità, ma anche leggerezza e risate non mancano mai. Ci siamo fatte preparare il tavolo nella saletta deserta che apre solo di sera, in modo da poter parlare indisturbate e a rotta di collo.
Mi gusto ogni cosa. Le tovagliette a quadretti celesti e bianchi, la brocca di vino bianco fresco, il cestino colmo di casereccio morbido, e soprattutto l’attesa del baccalà alla picchiapò ordinato senza sapere la ricetta e della mezza chilata di carciofi cucinati in tutti i modi che la casa prevede.
"Oggi però il dessert lo offro io! - Esclamo mettendo al centro del tavolo un grosso mandarino di un arancione superbrillante - Quando è morta la mia coniglietta Buffy, lo scorso Agosto, sentivo il bisogno di dare una continuazione a quella piccola vita. Per ricordarla, ho acquistato un alberello di mandarini. Durante l’inverno, zitto zitto e senza che nessuno ci facesse caso, l’albero ha prodotto una decina di frutti. Assaggiandoli, ho scoperto i mandarini più dolci del pianeta! Questo è l’ultimo, l’ho messo in borsa stamattina per mangiarlo insieme, tre spicchi a testa di assoluta delizia!"
Mentre narro la storia del mio mandarino, mi ricordo le parole di Miss F, la ragazza che ho incontrato in studio giusto un paio di ore prima, nel nostro incontro conclusivo di sostegno al lutto. Anche lei mi ha parlato di mandarini e, strano ma vero, anche lei in relazione alla grande perdita che ha colpito la sua giovane vita.
In un attimo, sono di nuovo seduta nel mio studio mentre riavvolgo il nastro della nostra conversazione.
“Sai Sabrina, quando hai detto che i riti aiutano a trasformare la tristezza in amore ho capito che anche io l’ho fatto un rito: ho comprato i mandarini.”
Di fronte alla mia espressione interrogativa aveva sorriso.
“Nonno mangiava tantissimi mandarini, ma da quando è morto mia mamma non li ha più comprati. Qualche giorno fa li ho acquistati io. Le ho detto E che ora non mi posso mangiare più i mandarini? Perché poi piango? Piangerò!”
“Sei stata brava a darti il permesso di piangere - le dico - Con queste parole hai fatto vedere alla mamma che anche lei può permettersi di fare la stessa cosa.”
Solo dopo esser restate un po' in silenzio, aggiungo:
“Puoi dire alla mamma che si può piangere, e che si può piangere… Insieme.”
L’incontro in studio si è concluso sulle note agrodolci del profumo di mandarino, e lo stesso profumo mi riporta al presente. Claudia ha sbucciato il frutto, creando le nostre mini porzioni di dolcezza. Noto ora con curiosità il collegamento fra i due eventi. L’universo mi ha dimostrato tante volte l’esistenza della sincronicità, ma ogni volta coincidenze di questo tipo mi lasciano un misto di meraviglia e fiducia, forse davvero qualcosa di invisibile ci tiene connessi gli uni agli altri in un’unica rete di amore!
Mangiamo in silenzio il nostro mandarino, uno spicchio alla volta, godendoci il momento e celebrando la vita, il nonno, la coniglia e tutti quelli che son passati nei nostri cuori con gioia.