Quando il Natale fa male. Guida pratica per sconfiggere la tristezza natalizia

Quando il Natale fa male. Guida pratica per sconfiggere la tristezza natalizia Foto di pascal claivaz - pexels

Il Natale è dietro l’angolo e tutto ce lo ricorda: le strade illuminate a festa, le vetrine piene di doni pronti ad essere impacchettati, le famiglie vestite di rosso piene di vita e calore che sorridono felici.

Tuttavia le feste non portano sempre calore, gioia e sorrisi e questo uno psicoterapeuta familiare lo sa molto bene!

Nella mia esperienza ho visto molte persone andare in crisi di fronte all’arrivo del periodo natalizio, trovando di difficile gestione situazioni che sembrano essere dei veri e propri passaggi obbligati: la sfrenata corsa allo shopping natalizio, le telefonate di auguri ad un miliardo di persone, gli interminabili pranzi con relative abbuffate di cibo e di parenti.

Se anche tu avverti una certa ansietta quando il Natale si avvicina, sappi che non sei solo!

Può accadere a chiunque di sperimentare una certa ambivalenza di fronte all’inevitabile tour de force che incombe con l'arrivo delle feste.

Spero che le mie riflessioni ti aiutino ad accogliere le emozioni contrastanti che evoca in te il Natale e che tu possa metterti nelle condizioni di vivere al meglio questo particolarissimo periodo dell’anno.

Iniziamo subito facendo luce sulle possibili cause del nostro malessere e sveliamo le principali radici che possono dare vita alla "tristezza natalizia".

Quando il Natale fa male. Scopriamo insieme qualche causa possibile

Sono tanti i motivi che possono contribuire a rendere il Natale un periodo difficile da vivere, ecco alcune fra le cause principali:

  1. La presenza di relazioni conflittuali con la famiglia di origine
  2. Vivere situazioni sentimentali vissute come complesse
  3. La paura della solitudine
  4. Momenti di crisi personale, malattie e lutti
  5. La rinuncia alla propria routine
  6. Condizioni economiche instabili
  7. Sentirsi costretti 

Vediamole insieme.

Presenza di relazioni conflittuali con la famiglia di origine

Foto di Marek Bubenik-pexels

Tra le prime ragioni che causano emozioni sgradevoli durante il periodo natalizio, c’è la presenza di relazioni conflittuali e di problemi irrisolti con la propria famiglia di origine.

Il Natale può rappresentare una di quelle rare occasioni in cui si incontrano parenti con i quali magari non c’è troppa confidenza e la situazione si fa più pesante se con queste persone non scorre buon sangue a causa di delusioni o incomprensioni non chiarite nel tempo.

Chi ha relazioni complicate con la propria famiglia d’origine può iniziare a temere il momento del ritrovo e a soffrire di una sottile ansia anticipatoria già da molti giorni prima dell’evento.

Situazioni sentimentali vissute come complesse

foto di Tim Samuel-pexels

Un altro motivo importante che può causare sofferenza durante le feste natalizie è il vivere delle situazioni sentimentali “non classiche”, relazioni che per qualsiasi motivo le persone non sentono di poter vivere serenamente alla luce del sole.

Anna e Marina sono venute nel mio studio all’inizio della loro relazione, ora vivono insieme da anni ma non hanno mai comunicato alle famiglie di origine la natura della loro relazione sentimentale.

Nonostante il loro solido rapporto d’amore, agli occhi dei rispettivi genitori esse sono “solo” due buone amiche che dividono un appartamento! In occasione delle feste, dunque, ognuna di loro visita da sola i propri familiari, sacrificando la propria felicità in nome del rispetto della propria famiglia (e qui ci sarebbe tutto un capitolo da aprire… ma… rimandiamo a dopo le feste ;-) ).

Anche Gioia non passerà un buon Natale senza Marco. Entrambi sono molto coinvolti e, lavorando gomito a gomito, nella vita quotidiana passano molto tempo insieme.

Peccato che a Natale l’ufficio rimanga chiuso ed entrambi debbano tornare ai loro matrimoni in crisi, affrontando le feste come un grande ostacolo sul proprio cammino e non vedendo l’ora di tornare alla loro “normalità”.

La paura della solitudine

Foto di Norbert Kundrak-pexels

Se molte problematiche nascono da rapporti familiari difficili, ci sono tante altre difficoltà che possono sorgere in totale assenza di questi legami.

Chi, per varie ragioni, non ha più una famiglia con la quale riunirsi, sa che andrà incontro a dei giorni molto difficili e quasi sicuramente ad una doppia dose di solitudine.

Intendiamoci, la solitudine è una meravigliosa compagna, qualora venga abbracciata volontariamente!

Purtroppo, però, molte volte questa non viene vissuta come una scelta ma come qualcosa di imposto dagli altri o come una vera e propria ingiustizia che la vita ci ha messo sul cammino.

Raffaella ha lasciato il suo paese e non riesce a prendersi i giorni di ferie che le servono per saltare su un aereo e tornare dai suoi, Fabrizio ha volontariamente tagliato i ponti con i propri familiari e con un passato troppo doloroso per essere riaperto.

Gianni invece è rimasto vedovo, non ha parenti stretti in vita e i pochi amici con i quali si vede nei momenti di svago saranno tutti impegnati con le proprie famiglie.

In questi casi il Natale non fa che rendere la ferita della solitudine ancora più dolorosa e serve davvero una grande forza per restare in equilibrio.

Momenti di crisi personale, malattie e lutti

Foto di Julia Volk-pexels-

È possibile che il Natale arrivi in un momento in cui siamo particolarmente sensibili o sofferenti e l’ultima cosa che vorremmo fare è festeggiare e contribuire a far crescere la gioia nel mondo.

Magari una relazione importante è finita lasciandoci a pezzi, o peggio, stiamo vivendo un lutto importante e non è possibile allinearsi al mood di felicità che si respira un po’ ovunque.

In questi casi l’arrivo del Natale amplifica il senso di vuoto e mette l’accento sulla sofferenza e sulla grande mancanza che è venuta a crearsi nella nostra vita.

A nessuno piace sentirsi obbligato ad essere felice, men che meno nel pieno della sofferenza.

Anche perdere momentaneamente o in maniera stabile la salute a causa dell'arrivo di una malattia è qualcosa che può accadere nel corso della vita. L'arrivo di una diagnosi, soffrire di una malattia cronica, ma anche il vivere da tempo accanto ad una persona malata curandola e assistendola, sono tutte condizioni che possono essere appesantite dall'arrivo delle festività, sia per la difficoltà dell'incastrare le esigenze di chi è ammalato con i programmi e gli spostamenti previsti nelle occasioni di festa, sia per il confronto che sorge fra l'amara realtà del momento e i ricordi dei periodi felici di quando "tutto andava bene".

 

La rinuncia alla propria routine

Erik Mclean-pexels

Il Natale per molte persone coincide con una pausa o con degli spostamenti che impongono l’interruzione della propria rete di abitudini quotidiana, routine spesso costruita con sacrificio e fatica allo scopo di nutrire e proteggere il nostro benessere.

È possibile che in questo periodo dell’anno le palestre chiudano o che l’allenamento fisico venga interrotto a causa di un viaggio o dei mille impegni familiari.

D’altro canto aumenta anche la probabilità di mangiare e bere più del solito, che non ci sia il tempo per meditare, per leggere o per fare le cose che si amano.

Sacrificare i pochi e agognati giorni di riposo per azioni che non si sentono nel cuore e che non vanno nella direzione della cura del nostro benessere personale può portare malumore, irritabilità e, di conseguenza, problemi anche nelle relazioni.

Condizioni economiche instabili

Foto di Engin Akyurt-pexels

Con lo sconvolgimento portato dalla pandemia molte persone si sono trovate senza lavoro a dover riorganizzare da zero la propria vita. Trovarsi in una situazione economica difficile può incidere in modo pesante sulla percezione dell’arrivo delle feste.

Simona è single e si è trovata disoccupata da un giorno all’altro all’età di sessant’anni. È stata invitata dai cugini a Milano ma dovrebbe spendere soldi per il viaggio, per i pasti da consumare fuori casa e per i regali che vorrebbe portare alle nipotine. Per evitare la vergogna di dover denunciare la sua condizione,sceglie di rimanere a casa in completa solitudine.

Sentirsi costretti

Foto by pexels

Aderire a regole che ci obbligano ad avere alcuni comportamenti durante le feste è un fatto che in molti possono avvertire come uno sforzo eccessivo.

Quando la famiglia conta più di due individui, non è facile mettere insieme tante teste facendo felici tutti, specialmente quando le persone si scontrano con delle tradizioni familiari rigide che non consentono molto margine di manovra.

Federico vorrebbe godersi le giornate di festa senza fare grandi programmi e invece accetta l’invito al pranzo di famiglia solo per non deludere i propri genitori.

“Vorrei restare a casa mia, recuperare le energie, passare la giornata in tuta. E invece andrò ai pranzi del 25 e del 26… pena le offese e i musi per i prossimi cent’anni”.

Non è la frase pronunciata da un bambino di dodici anni, ma da uno stimato professionista padre di famiglia, nonno a breve. Eppure, malgrado l’età e la propria condizione, di fronte al natale Federico torna ad essere un bambino che teme il giudizio e la reazione dei genitori.

Il suo purtroppo non è un caso isolato: vivere il Natale come vogliono gli altri sembra essere un evento più diffuso di quello che possiamo immaginare. Non è raro che io ascolti frasi del tipo:

“Darei tutto per essere già al 6 Gennaio”.

Sperare di non vivere dei giorni … quando il tempo è l’unica risorsa veramente importante che abbiamo! Curioso, no?

Trovate le cause... costruiamo la cura

Se leggendo i sette punti che elencano le cause principali della tristezza natalizia ti sei riconosciuto in una o più descrizioni, forse è il caso di correre ai ripari e di pensare ad una vera e propria cura preventiva.

Organizzare una “strategia di difesa” per affrontare al meglio i prossimi giorni è sicuramente un’operazione fattibile!

Ecco una lista di azioni da compiere per recuperare la serenità nel vivere le feste.

Azioni da compiere per battere la tristezza natalizia

Le azioni da intraprendere per recuperare la serenità sono molto diverse a seconda della fase di vita in cui ti trovi e in base al tipo di problema che dovresti risolvere per vivere le feste in modo differente.

Ecco dei suggerimenti generali che mi auguro possano esserti d’aiuto per orientarti meglio fra le numerose soluzioni e qualche piccolo spunto per costruire un approccio sereno e positivo nei confronti delle feste natalizie.

Affronta e supera il senso di costrizione grazie all'autenticità

Foto di Mali-maeder-pexels

Il senso di costrizione esige un unico antidoto: imparare ad essere quanto più possibile autentico.

Se il tuo problema è con te stesso e con il sentimento di costrizione che le feste ti impongono potresti seguire questi due semplici suggerimenti:

  • Poni la tua attenzione sui tuoi bisogni e sui tuoi desideri

Quali sono i bisogni fondamentali che senti affiorare con l’arrivo del Natale?

  • Impara a porre a te stesso le giuste domande

Cosa desideri realmente per te? Cosa ti farebbe felice?

Siamo così immersi nella cascata infinita di richieste esterne e siamo talmente presi dalla fretta delle nostre corse contro il tempo, che abbiamo perso la sana abitudine di fermarci ed interrogarci sui nostri bisogni. Siamo guidati dagli automatismi, soggetti a reti di doveri invisibili.

Non ci ascoltiamo più, a volte neanche ci poniamo il dubbio se fare o non fare qualcosa di diverso da quello che ci si aspetta da noi. Una volta individuato cosa ti fa felice:

  • Chiediti se realizzare questo desiderio è possibile o rischierebbe di ferire le persone che hai accanto.

Porre attenzione ai tuoi desideri e ascoltare le tue emozioni può essere un buon esercizio per uscire dal pilota automatico e ricominciare ad agire seguendo la tua bussola interna.

  • Comunica in modo chiaro i tuoi sentimenti e i tuoi bisogni

Spesso, nel tentativo di proteggere chi amiamo, usiamo dei giri di parole per esprimere i nostri sentimenti più profondi o evitiamo del tutto di aprire certi argomenti che possono alzare il livello della tensione. È possibile che certe questioni non vengano affrontate per la paura del giudizio o perché temiamo la reazione dei nostri cari.

  • Metti confini chiari fra te e il mondo

Comunica in modo gentile le tue emozioni quando le avverti, anche se queste comportano il dire di no.

Patrizia è in lutto e vorrebbe rimanere sola a casa per "accarezzare" la sua sofferenza, ma i figli non la vogliono immaginare da sola e quindi "spingono" per averla a cena.

Francesco fa tutto quello che la moglie decide, perché sa che ridiscutere i termini dei loro accordi costerebbe più fatica di quanta gliene occorra per subire la catena di impegni che lei ha organizzato con le sorelle e i propri genitori.

Il rischio di queste situazioni è che se, nel tentativo di evitare il conflitto, non diamo spazio ai nostri bisogni, potremmo ottenere esattamente l'effetto opposto a quello desiderato, specialmente se la nostra mancanza di chiarezza viene comunque percepita o mal interpretata.

  • Evita di accumulare malumore e cerca di non superare il limite oltre il quale poi le cose vengono comunque dette, ma con la rabbia e l’aggressività che possono essere un veleno letale per le nostre relazioni.

Essere autentico e comunicare esattamente ciò che sentiamo può aiutare l'altro a capire le nostre difficoltà e potremmo anche avere delle belle sorprese!

Nel caso di Simona, parlare apertamente delle proprie difficoltà ai cugini ha consentito loro di chiederle come regalo la sua presenza, permettendole di pagare il biglietto del treno ma togliendole il peso di dover acquistare regali inutili! Ciò che desideravano era prima di tutto la sua compagnia. Il problema dei pranzi fuori è stato risolto rinunciando al ristorante e chiedendo a Simona di aiutare in cucina portando le sue ricette di cucina romanesca che sanno così tanto di "famiglia".

Relazioni complicate e comunicazione difficile: cosa fare e non fare

Foto di Jeshootscom-pexels

Le relazioni sono il nostro miglior nutrimento ma possono trasformarsi anche nel nostro peggior veleno, qualora non vengano gestite in modo corretto.

L’amore dovrebbe essere sempre fondato sul rispetto e sul desiderio di vedere felice e realizzata la persona che abbiamo accanto. Se partecipiamo ad un pranzo solo per non deludere le aspettative altrui forse non stiamo offrendo all’altro il nostro dono più prezioso: la nostra autenticità.

Se pretendiamo che l’altro partecipi ad un nostro evento solo perché noi lo vogliamo, infischiandocene di cosa desideri, forse non stiamo amando, ma nutrendo esclusivamente il nostro ego.

Quando sorgono dei problemi nell'organizzazione delle feste e nel vivere diversamente i significati che queste rappresentano, puoi da subito compiere delle azioni per testare la bontà delle tue relazioni e porre subito rimedio.

  • Ragiona sulla qualità delle tue relazioni.

Il primo passo da compiere se hai già fatto un'analisi dei tuoi bisogni e dei tuoi desideri è ragionare sulla qualità dei tuoi legami.

Analizzare i tuoi bisogni e ascoltare le tue emozioni è infatti un modo per capire la direzione da intraprendere ma anche per fare un rapido check up delle tue relazioni.

Se ti accorgi che per costruire la tua felicità rischi di ferire qualcuno che ami, forse è il caso di ragionare sul tipo di legame che ti unisce a quella persona. Se pretendi che l’altro si comporti diversamente da come vorrebbe, solo per aderire a delle tue regole o tradizioni familiari, forse il tuo sentimento non è poi così sano.

  • Chiarisci i sospesi e definisci i confini

A volte, per non deludere chi amiamo ci sottoponiamo inconsapevolmente a dei piccoli grandi stress. Non far presente i nostri bisogni, evitare l’impegno a risolvere i problemi, accumulare delle piccole delusioni senza chiarire sono tutti veleni che pian piano rovinano le nostre relazioni. Nessun legame è talmente forte da resistere in modo spontaneo nel tempo. Tutte le relazioni necessitano una cura costante e tanto impegno. Chiarisci i sospesi con le persone alle quali vuoi bene e definisci dei confini comodi tra te e gli altri prima di aderire a pranzi che potrebbero esplodere in un attimo sotto al vostro cu…scino.

Siamo sempre portati a vedere come gli altri ci trattano e difficilmente poniamo attenzione al nostro contributo nel generare situazioni di tensione o conflitto.

Poniamo l’attenzione sul nostro modo di comunicare e su come, magari in maniera del tutto involontaria e con ottime intenzioni, andiamo ad innescare o contribuiamo a mantenere dei circoli viziosi di comunicazione violenta. Essere in grado di ascoltare l’altro nei suoi bisogni e di comunicare in maniera empatica è un tassello fondamentale per il nostro equilibrio personale e relazionale…

Consapevole della mole di impegno richiesto da questi primi tips e desiderosa di lasciare anche qualche consiglio di facile applicazione, ecco una lista di suggerimenti più "leggeri" per alzare gli occhi dal sentimento di tristezza e riportare la serenità nei tuoi pensieri. Ecco le azioni che puoi fare da subito per sganciarti dalla tristezza e tornare propositivo:

Ricorda l'importanza delle tre R: Riposo, Ricarica e Rigenerazione

Le feste sono arrivate. Finalmente possiamo fermarci e riposare, ma... il Natale non è solo tempo per stare seduti a tavola o spatasciati sul divano :D è anche l'occasione giusta per riconnetterci alla nostra parte spirituale e rigenerarci.

È un momento molto intenso e utile per ricordarsi che siamo molto di più di un corpo.

Possiamo andare in un luogo di culto se siamo religiosi, se non lo siamo possiamo cercare questa connessione uscendo all'aperto, immergendoci nei profumi e nei colori dell'inverno, cercando di sintonizzarci con l'ambiente che ci circonda e con la potenza immensa e meravigliosa della natura.

Se non desideriamo uscire, possiamo passare del tempo scrivendo una lettera a qualcuno lontano, ascoltando la storia di un nonno o di un anziano vicino di casa, possiamo restare in silenzio seduti accanto all'animale che vive con noi, se ne possediamo uno, e perderci nella carezza di quel legame magico.

E se vogliamo prendere un reale momento di rigenerazione potremmo praticare un minuto di gratitudine, anche solo chiudendo gli occhi qualche secondo per dire grazie, ricordandoci che finché abbiamo la possibilità di vivere un nuovo giorno possiamo fare sempre qualcosa di diverso di noi stessi e del nostro tempo, se ciò che facciamo non ci rende felici.

 

Foto di Dominika Roseclay - pexels

Dedica qualche minuto alla cura del tuo corpo

Perché rimandare alla prima settimana di Gennaio ciò che puoi fare domani, anzi … oggi stesso? Spesso il 24 e il 25 vengono vissuti come dei giorni di chiusura totale e ci si dimentica di muovere il nostro corpo. Ma non serve avere una palestra per iniziare a correre o per fare una passeggiata veloce! Per fare mezz’ora contata di stretching e sentire che stiamo facendo qualcosa per il nostro benessere…occorre solo il pavimento di casa!

Pensa a come migliorare una tua competenza

Se sei allergico ai libri, puoi seguire un corso on line. Se come me sei interessato ai temi della psicologia e della crescita personale puoi trovare ottimi prodotti su Psicoexplorer, la piattaforma creata dal mio stimato collega Andrea Botti. Seguire un video corso garantisce un apprendimento veloce e  divertente ed è sempre un ottimo investimento sul valore più grande che abbiamo: noi stessi. Se preferisci altri argomenti, o magari desideri risparmiare, il web è pieno  di video gratuiti che offrono spunti su come impegnare il tempo e migliorare le nostre abilità! Personalmente mi sto interessando alla cucina vegana e alle ricette senza glutine. Per la vigilia di Natale ho già messo in programma qualche facile esperimento! Non è il giorno ideale per tentare nuove strade, ma si sa che amo il rischio :D.  

Fatti un dono

Siamo tutti impegnati a cercare il regalo perfetto per gli altri e spesso ci dimentichiamo di pensare ad un dono per noi stessi. Approfitta del periodo magico per tornare bambino e dare spazio ad un tuo desiderio. C’è un’esperienza che desideri fare da tempo? C’è un posto che vuoi visitare e hai sempre rimandato? C’è una persona che vorresti incontrare nuovamente? Approfitta dei giorni di festa o scrivi ora in agenda il giorno in cui farai quell’esperienza, quella gita o quell’incontro. Accarezzare l’idea del tuo dono ti aiuterà a superare i momenti di tensione o di tristezza quando si presenteranno.  

Medita

Per meditare non occorrono grandi tecniche o essere esperti, per avere un beneficio basterebbe allenarci ogni giorno a porre l'attenzione sul nostro respiro. I benefici della meditazione sul corpo e sulla mente sono ampiamente documentati e non li ripeterò qui in questa sede... se hai desiderio di approfondire puoi comunque trovare molte informazioni in questo articolo in cui racconto la mia meravigliosa esperienza  di Supmindfulness immersa nella natura incontaminata del Ticino.

Programma il tuo 2024

Prenditi del tempo per organizzare a grandi linee il tuo anno nuovo. Il nostro rapporto con il tempo è un elemento importante per la costruzione della nostra felicità, abbiamo tutti bisogno di gestire meglio noi stessi rispetto a questa preziosissima risorsa che a volte ci prendiamo il lusso di sprecare. Immaginare come potremo utilizzare il nostro nuovo anno può già regalarci una sensazione di entusiasmo per le novità che ci aspettano. Se vuoi un piccolo aiuto per migliorare la tua capacità di organizzarti, vincere le distrazioni e riprendere il controllo della tua esistenza, suggerisco la lettura di  "Riconquista il tuo tempo", scritto da Andrea Giuliorori,  creatore di Efficacemente, il blog riconosciuto come principale riferimento italiano per la crescita personale. Il testo è perfetto per ripartire nel 2024 con il piede giusto, organizzandosi al meglio senza procrastinare né disperdere energie preziose.

[p.s. Ho dedicato a questo libro un articolo, se lo leggi, fammi sapere che ne pensi ;) ]

E a proposito di libri... 

Prepara una lista di libri che vuoi leggere

Io ho già pronto il mio elenco! Fra le scoperte del 2023 ho particolarmente apprezzato il libro del cardiologo ed esperto di biohacking dott. Nicola Triglione, "Stanco di sentirti stanco" . Il libro parla di un tema molto importante e attualissimo: come vincere la stanchezza fisica e mentale e ristabilire i giusti livelli di energia per riacquisire lucidità, forma fisica, buonumore e, last but not least, rallentare l'invecchiamento. Sul comodino invece, pronto per essere letto, ho  “Talità kum, corpi in risveglio", della dottoressa Su Yen Benedetto, un'autrice che è una vera rivelazione! Il suo libro ci prende per mano dalle prime pagine, guidandoci attraverso storie di rinascita personale e ci fa riflettere sull'importanza di creare un legame profondo con noi stessi, passando per l'amore e per la cura del nostro corpo e considerando il nostro rapporto con il cibo. Tra gli evergreen consiglio "Tutto il bene che mi voglio", dell'amico e collega Terenzio Traisci, al quale dedicherò un articolo molto presto, poiché tratta un tema a me molto caro: l'amor proprio. 

Apri la porta alla magia

Foto di Elias Tigiser-pexels

Troppo spesso, diventando grandi, lasciamo che l’immaginazione e la fiducia cedano il posto al pensiero logico e razionale.

Io stessa ho tenuto chiusa la porta del pensiero magico per lungo tempo, tagliando fuori dalla mia esperienza tutto ciò che non poteva essere scientificamente provato.

Eppure la magia della vita esiste e continua a scorrere come un torrente inarrestabile sotto ai nostri occhi non sempre attenti e pronti a cogliere i tanti piccoli miracoli che essa crea.

L’amore, la fiducia, la speranza, non sono forze tangibili né misurabili eppure permettono di smuovere mari e monti quando ci affidiamo ad esse. Sono energie che non muoiono con la scomparsa di una persona cara, né quando ci lascia volontariamente, né (tanto meno) quando questa muore.

Il rapporto che ci lega alle persone amate scomparse è ancora vivo in noi e, volendo, può essere nutrito con molte azioni, piccoli incantesimi che ci portano a sentirci in comunione con chi non c’è più.

Molto spesso non cerchiamo questa connessione perché il dolore ce lo impedisce, ma la paura di tornare a soffrire è un peso che non ci permette di aprire completamente il cuore alla fiducia e al coraggio, è una lente scura che ci impedisce di vedere appieno i colori della vita.

A me è capitato di mandare un Whatsapp al numero di mio papà subito dopo la sua morte e ancora adesso vado sulla sua tomba e gli racconto le cose a voce alta. Un paio di volte sono andata lì con dei nuovi amici e glieli ho ufficialmente presentati, devo dire che è stato molto bello e ha nutrito ancora di più i legami che avevo con le persone che ho coinvolto nel mio dolore. Prima di Natale andrò nuovamente a passeggiare nel piccolo cimitero di Ostia Antica, per sentire un raggio di sole o la pioggia fredda sulla pelle, per camminare consapevolmente e ricordarmi che la vita è un bellissimo gioco da onorare e festeggiare ogni giorno.

Richiedi una consulenza psicologica

Se leggendo l'articolo ti sei reso conto che la tristezza che provi è eccessiva e senti il bisogno di una mano per capire meglio il tuo mondo interiore e per entrare in contatto con i tuoi desideri più profondi, allora potrebbe esserti utile un incontro con me in studio.

A volte è sufficiente una sola consulenza psicologica per capire meglio la natura del nostro problema, per mettere ordine fra i pensieri e le emozioni che ci creano disagio e per scegliere dei comportamenti diversi, più funzionali e in linea con il nostro benessere.

La consulenza psicologica è un validissimo strumento di conoscenza e di crescita personale, è un modo per migliorare noi stessi e le relazioni con gli altri e va sicuramente messa nel cassettino delle soluzioni pratiche che ci rendono abili a costruire la felicità.

 

Riflessioni conclusive

Mi rendo conto che alcuni dei consigli che ho scritto sono abbastanza complessi e non di semplice applicazione, ma possono diventare delle chiavi per aprire molte porte sul nostro benessere psicofisico e non solo durante le feste... tra Natale e Capodanno, ma ogni giorno della nostra vita!

A volte può servire ragionare in solitudine sugli aspetti che vogliamo modificare e mi auguro che gli spunti di riflessione che ti ho messo a disposizione possano esserti utili! Altre volte serve un lavoro più specifico e tecnico per andare a modificare le parti di noi che sfuggono alla nostra consapevolezza e al nostro controllo, e qui nasce l'esigenza di un lavoro di tipo psicoterapeutico.

 

Fine della guida pratica, ora tocca a te!

Ecco che siamo arrivati alla fine della nostra preziosa guida pratica per sopravvivere alle emozioni contrastanti del Natale.

Se questo articolo ti ha arricchito, scrivimi una mail o mandami un messaggio Whatsapp, sarò felice di risponderti personalmente :)

Un abbraccio e ...

Felici Feste a te!

Sabrina

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